domenica 17 aprile 2011

Giornata "razzi" al Planetario

 

 

 

Da grande voglio fare l’astronauta

Stante la ricorrenza del 50° anniversario del volo e della prima orbita percorsa da Yuri Gagarin (era il 12 aprile 1961), l’aprile del 2011 al Planetario di Ravenna si è svolto all’insegna della conquista dello spazio: mostre, conferenze, presentazioni di libri, sono state incentrate su questo tema.

Uno dei momenti-cardine di questo mese è stata l’iniziative di domenica 17, durante la quale si è svolta la manifestazione “Da grande voglio fare l’astronauta”.

Hanno aderito e promosso la giornata, oltre al Planetario Comunale di Ravenna e all’Associazione Ravennate Astrofili Rheyta, l’ASCIG (Associazione Scambi Culturali Italia Giappone), la SOFOS (Associazione per la Divulgazione delle Scienze) e l’INAF-Osservatorio Astronomico di Bologna.

La giornata è stata animata da una serie di eventi.

All’ingresso del Planetario, in esterno (viata la bellissima giornata primaverile), i volontari di INAF, SOFOS e ASCIG hanno allestito un set fotografico in cui i visitatori hanno potuto indossare un facsimile di tuta spaziale e farsi fotografare sullo sfondo di un paesaggio lunare.

La foto veniva stampata seduta stante e consegnata agli improvvisati astronauti dietro versamento di una piccola offerta economica (l’intero importo della giornata è stato devoluto alla Sezione Giapponese della Croce Rossa Internazionale a supporto delle vittime del terremoto e dello tsunami dell’11 marzo 2011).

Sono state viste cambiarsi d’abito moltissime persone, di ogni fascia di età: più di un nonno e una nonna hanno indossato la tuta spaziale e si sono fatti ritrarre assieme ai nipoti, e gli astrofili stessi hanno partecipato alla iniziativa.

Sempre in esterno è stata allestita una postazione per l’osservazione del Sole, con telescopio in luce H-Alfa e binocolo 30x125 con filtri in luce bianca.

Gli astrofili si sono alternati agli strumenti e si sono prodotti in accoglienza e spiegazioni a chi voleva osservare la nostra stella.

All’interno del Planetario è stato organizzato un percorso didattico per ragazzi,  progettato per una fascia di età compresa fra gli 8 ei 12 anni - graditissima comunque la presenza dei genitori.

Il percorso si è snodato attraverso i seguenti momenti:

  1. il racconto di una storia dal titolo “Il sogno del volo” narrata utilizzando un teatrino giapponese kamishibai, una tradizionale forma di narrazione utilizzata dagli artisti di strada in Giappone e che ebbe una certa diffusione nel periodo fra le due Guerre Mondiali. Oggetto della narrazione il sogno del volo, dal mito di Icaro fino alla conquista dello spazio
  2. un laboratorio didattico durante il quale ogni bambino ha realizzato un modello di razzo in cartoncino da portare a casa a ricordo della giornata
  3. una breve lezione sotto alla cupola del Planetario per capire cosa vuol dire “andare sulle stelle” in astronautica e quali problemi sono da risolvere, per andare, per rimanere nello spazio e per ritornare: i gesti più semplici, come respirare, mangiare, bere, muoversi, vivere in un ambiente confortevole, devono essere supportati con varie tecnologie e richiedono un addestramento particolare
  4. infine i bambini, divisi in squadre operative di tre elementi, hanno fatto volare veramente uno dei razzi di cartoncino costruiti: il motore era costituito da un barattolo portapellicola di plastica al cui interno venina posta una compressa effervescente e 10 cc di acqua. La pressione generata all’interno del barattolo a un certo punto ne faceva saltare il tappo di chiusura, facendo innalzare il razzo di qualche metro. In tal modo si poteva verificare in pratica il ragionamento elementare svolto in precedenza sulla propulsione a razzo e il principio di azione e reazione.

Infine, a scopo dimostrativo e con tutte le indicazioni relative alla sicurezza, è stato lanciato un razzo ad acqua che ha stupito i presenti, raggiungendo una notevole altezza e dimostrando che con pochi materiali di recupero si possono svolgere esperienze interessantissime.
Inutile dire che i genitori erano più entusiasti dei bambini e molto si sono soffermati per analizzare le nostre realizzazioni e chiedere consigli per effettuare qualche esperimento in proprio.

Anche il Planetario, che aveva fissato una piccola quota di partecipazione alle attività di laboratorio, ha devoluto l’intero incasso alla Croce Rossa Giapponese: una magnifica giornata di Sole, di divulgazione scientifica, di razzi, di voli spaziali, di solidarietà.

Paolo Morini

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